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Spandiconcime centrifugo

 La concimazione potassica nella buona gestione del tappeto erboso

 

Introduzione sulla riscoperta della concimazione potassica

E’ da qualche anno che si è riscoperta l’importanza del potassio nelle concimazioni d’impianto e mantenimento del tappeto erboso, in particolare da quando si è accertata una maggiore resistenza agli stress biotici e abiotici nei tappeti erbosi adeguatamente concimati.

 

L’importanza della concimazione potassica per il vegetale

        Il potassio ha un posto d’assoluto rilievo tra gli elementi nutritivi che compongono la pianta ed è secondo solo all’azoto con percentuali sul peso secco, che nelle graminacee da tappeto erboso, variano dall’1 al 4% in funzione delle specie, del periodo dell’anno e dell’intensità delle cure colturali.

        Il potassio a differenza d’elementi quali azoto, fosforo, ferro e zolfo, non partecipa alla costituzione d’elementi biologicamente fondamentali come le proteine, i glucidi, la clorofilla, ma riveste una fondamentale importanza quale regolatore di processi fisiologici.

 

Le funzioni del potassio nei vegetali

        I processi fisiologici nei quali il potassio ha un ruolo importante sono molteplici.

Sembra che la maggiore suscettibilità alle malattie nelle piante che presentano carenze di potassio, sia dovuta alla presenza nei tessuti, di composti organici a basso peso molecolare a discapito di quelli ad elevato peso molecolare come le proteine, l’amido e la cellulosa. Inoltre l’accumulo di sostanze capaci di inibire le malattie, quali i fenoli e le auxine, è influenzato dal contenuto in potassio della pianta. Ricerche hanno dimostrato che una diminuzione del fenolo nel frumento, provoca una maggiore suscettibilità agli attacchi di ruggine (Gen. puccinia), mente la somministrazione di potassio favorisce la cicatrizzazione dei tessuti danneggiati incrementa la concentrazione di fenolo nei punti d’infezione. (Kiraly, 1976).

Il potassio permette alla pianta di migliorare la resistenza alle basse temperature aumentando la concentrazione salina della linfa, da qui l’importanza della concimazione autunnale.

 

Elementi da considerare per una buona concimazione.

Prima dell’elaborazione di un piano di concimazione, occorre avere dati analitici riguardanti la dotazione d’elementi nutritivi presenti nel suolo, nonché una serie di dati fondamentali, riguardanti le caratteristiche fisico/chimiche che permetteranno di caratterizzare il suolo e che daranno indicazioni sulla formulazione del concime da utilizzare, il suo frazionamento e l’interazione con gli altri elementi. L’analisi fogliare oggi largamente diffusa negli USA, può essere utile per determinare eventuali carenze d’elementi nutritivi, ma rimane un complemento all’analisi del suolo che rimane fondamentale per una corretta formulazione delle concimazioni.

Dovendo considerare l’interazione tra i diversi principi nutritivi, dobbiamo conoscere i fenomeni (o leggi) che sono alla base della produttività dei vegetali.Tra questi la più importante è la legge del minimo (Liebig 1955), nella quale si afferma che “la produzione è regolata dall’elemento presente in quantità minore rispetto alle esigenze della coltura”. Essa, fu rappresentata successivamente con il famoso mastello di Dobereiner in cui le doghe rappresentano gli elementi o i fattori produttivi. In questo caso ovviamente la produzione rappresentata dal volume del mastello, sarà limitata dalla doga (= elemento) più bassa.

 

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