La concimazione potassica nella buona gestione del tappeto erboso
Alla riscoperta della concimazione potassica
E’ da qualche anno che si è riscoperta l’importanza del potassio nelle concimazioni d’impianto e mantenimento del tappeto erboso, in particolare da quando si è accertata una maggiore resistenza agli stress biotici e abiotici nei tappeti erbosi adeguatamente concimati.
L’importanza della concimazione potassica per il vegetale
Il potassio ha un posto d’assoluto rilievo tra gli elementi nutritivi che compongono la pianta ed è secondo solo all’azoto con percentuali sul peso secco, che nelle graminacee da tappeto erboso, variano dall’1 al 4% in funzione delle specie, del periodo dell’anno e dell’intensità delle cure colturali.
Il potassio a differenza d’elementi quali azoto, fosforo, ferro e zolfo, non partecipa alla costituzione d’elementi biologicamente fondamentali come le proteine, i glucidi, la clorofilla, ma riveste una fondamentale importanza quale regolatore di processi fisiologici.
Le funzioni del potassio nei vegetali
I processi fisiologici nei quali il potassio ha un ruolo importante sono molteplici.
- La semipermeabilità delle membrane cellulari;
- La regolazione dell’equilibrio acido-base;
- L’attivazione di più di 80 enzimi che partecipano alla fotosintesi ed alla sintesi di proteine, glucidi e lipidi;
- La regolazione dei processi osmotici del citoplasma cellulare e di conseguenza il turgore della cellula che riveste grande importanza nella vita dell’intera pianta. La crescita della cellula, infatti, è possibile solo quando essa è completamente turgida e quindi, anche un livello d’acqua di poco inferiore alla saturazione, determina un rallentamento dello sviluppo. Nelle piante erbacee, la resistenza meccanica è determinata dal turgore cellulare e ciò si nota in particolare nelle calde ore estive quando l’assorbimento radicale non riesce a compensare le perdite d’acqua che si hanno con la traspirazione, la pianta perde di turgore e si avvizzisce temporaneamente. I meccanismi d’apertura e chiusura degli apparati stomatici, che regolano la traspirazione e gli scambi gassosi tra pianta ed ambiente circostante, sono regolati dalle variazioni di turgore delle cellule di guardia. Quando queste sono turgide e presentano quindi elevate concentrazioni di ioni potassio, si incurvano e allargano l’apertura stomatica (rima stomatica), al contrario quando diminuisce il turgore a causa di una diminuzione della concentrazione di ioni potassio, le cellule si afflosciano ed avvicinandosi provocano la chiusura dello stoma.
- La suzione radicale è favorita dalla concentrazione di potassio che, nei vacuoli delle cellule radicali, è molto più alta che nella soluzione circolante del terreno, ciò permette un più facile passaggio dell’acqua all’interno delle radici stesse.
Sembra che la maggiore suscettibilità alle malattie nelle piante che presentano carenze di potassio, sia dovuta alla presenza nei tessuti, di composti organici a basso peso molecolare a discapito di quelli ad elevato peso molecolare come le proteine, l’amido e la cellulosa. Inoltre l’accumulo di sostanze capaci di inibire le malattie, quali i fenoli e le auxine, è influenzato dal contenuto in potassio della pianta. Ricerche hanno dimostrato che una diminuzione del fenolo nel frumento, provoca una maggiore suscettibilità agli attacchi di ruggine (Gen. puccinia), mente la somministrazione di potassio favorisce la cicatrizzazione dei tessuti danneggiati incrementa la concentrazione di fenolo nei punti d’infezione. (Kiraly, 1976).
Il potassio permette alla pianta di migliorare la resistenza alle basse temperature aumentando la concentrazione salina della linfa, da qui l’importanza della concimazione autunnale.
Concimazione campo da calcio
Elementi da considerare per una buona concimazione.
Prima dell’elaborazione di un piano di concimazione, occorre avere dati analitici riguardanti la dotazione d’elementi nutritivi presenti nel suolo, nonché una serie di dati fondamentali, riguardanti le caratteristiche fisico/chimiche che permetteranno di caratterizzare il suolo e che daranno indicazioni sulla formulazione del concime da utilizzare, il suo frazionamento e l’interazione con gli altri elementi. L’analisi fogliare oggi largamente diffusa negli USA, può essere utile per determinare eventuali carenze d’elementi nutritivi, ma rimane un complemento all’analisi del suolo che rimane fondamentale per una corretta formulazione delle concimazioni.
Dovendo considerare l’interazione tra i diversi principi nutritivi, dobbiamo conoscere i fenomeni (o leggi) che sono alla base della produttività dei vegetali.Tra questi la più importante è la legge del minimo (Liebig 1955), nella quale si afferma che “la produzione è regolata dall’elemento presente in quantità minore rispetto alle esigenze della coltura”. Essa, fu rappresentata successivamente con il famoso mastello di Dobereiner in cui le doghe rappresentano gli elementi o i fattori produttivi. In questo caso ovviamente la produzione rappresentata dal volume del mastello, sarà limitata dalla doga (= elemento) più bassa.
Le forme di potassio nel suolo
Nel terreno il K è presente in quantità superiori a quelle dell’azoto e del fosforo ed il suo contenuto medio, è del 1,5% nei terreni agrari mentre oscilla tra lo 0,15% e il 4% in quelli naturali. Questi valori, comprendono però la frazione contenuta nei minerali primari e quindi non direttamente utilizzabile dalle piante.
In effetti, il potassio è presente nel terreno sotto diverse forme:
- Potassio scambiabile: è costituito dalla frazione di ioni K+ fissati dalle cariche anioniche presenti sui complessi argillo-umici, ed in equilibrio con gli ioni K+ presenti nella soluzione circolante.
- Potassio lentamente disponibile o fissato: è il potassio che si trova nelle micelle argillose tra foglietto e foglietto; la quantità ritenuta e il suo grado di disponibilità, sono determinate dall’origine dell’argilla. Il suo passaggio da potassio fissato a potassio scambiabile è lento.
- Potassio difficilmente disponibile: è il potassio presente nella roccia madre ed in particolare nei feldspati e nelle miche e che solo molto lentamente è reso disponibile alle piante, ragione per la quale non è considerato nel bilancio di un piano di concimazione.
Sintomi di carenza
Un deficit di potassio, causa dapprima una diminuzione della resa estetica generalizzata del tappeto erboso, in seguito all’aumentare della carenza, apparirà sulle foglie più vecchie, una clorosi generalizzata. Una forte carenza potrà causare un ingiallimento che parte dai margini apicali della foglia e che nei casi estremi porterà alla necrosi. Non vi sono particolari sintomi che rilevano un eccesso di potassio, ma si avranno dei “consumi di lusso” e insorgeranno dei fenomeni d’antagonismo con il magnesio ed il calcio.
Scelta del concime
Le principali fonti di potassio, per la fabbricazione di concimi, sono i minerali quali la silvinite, la carnallite e la cainite che previa eliminazione del cloruro di sodio, danno il cloruro di potassio (KCl) con un contenuto medio del 60% di K2O. Al fine di eliminare il cloruro si tratta il cloruro di potassio con acido solforico così da ottenere il solfato potassico (K2SO4) con un titolo del 50% di K2O ed un 45% di SO4 e meno del 3% di Cl. Altri concimi potassici meno utilizzati sono il nitrato potassico (KNO3) con il 45% di K2O e il 13% di N ed il Patentkali o solfato doppio di potassio e magnesio con il 29% di K2O ed il 10% di MgO. Il potassio rientra poi nella composizione dei concimi complessi in diverse percentuali sotto forma di cloruro o solfato di potassio.
Da qualche anno sono apparsi in commercio concimi potassici a lenta cessione che sono stati formulati per limitare il fenomeno del dilavamento, particolarmente accentuato in aree, come green e tee costruiti su sabbia, dove a causa della bassa capacita di scambio cationico (CSC), i rischi di perdita dell’elemen- to sono maggiori.
Anche se le graminacee sopportano a dosi non eccessive il cloro, è preferibile utilizzare per le concimazioni, potassio da solfato che, avendo inoltre un basso indice di salinità, permette di minimizzare i rischi di fitotossicità e di bruciature delle lamine fogliari.