La manutenzione dei campi da calcio a fine campionato
Nei mesi di maggio e giugno terminano i campionati di calcio e perciò si può procedere in tutta libertà, senza i vincoli dettati dalle necessità di gioco, ad effettuare tutte le operazioni di tipo agronomico atte a riparare i danni che si sono verificati sul tappeto erboso durante l’intenso utilizzo dei mesi invernali.
Il tappeto erboso giunge stressato da un lungo periodo di sfruttamento, in un’epoca poco favorevole alle attività metaboliche e che quindi limita le intrinseche capacità di “recupero” della pianta stessa, nonché da un intenso calpestio che modifica la struttura fisica del substrato rendendolo meno consono alle esigenze fisiologiche delle piante.
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Le principali operazioni che si svolgono in questo periodo sono la concimazione, la foratura, il top-dressing, la trasemina ma esse possono essere integrate o sostituite da altre operazioni agronomiche di tipo straordinario che devono essere valutate in funzione delle condizioni di ogni singolo campo di gioco e purtroppo dalle disponibilità economiche che i gestori dei campi stessi mettono a disposizione e che sono il principale fattore limitante della corretta gestione di un impianto sportivo. E’ importante ribadire che le risorse, economiche e tecniche, necessarie per ripristinare condizioni pedologiche e nutrizionali sufficienti alla sopravvivenza del tappeto erboso, sono direttamente proporzionali all’intensità di utilizzo dello stesso, per cui andrebbero fatti maggiori investimenti sui campi di allenamento rispetto a quelli utilizzati esclusivamente per le partite domenicali. Purtroppo così non accade, e non di rado si vedono campi di allenamento in condizioni pietose, con copertura vegetale presente solo nelle zone meno sfruttate del campo e con ceppi isolati di erba che costituiscono un pericolo per l’incolumità fisica degli atleti in particolare dei più giovani.
Importanza rilevante per un’ottimizzazione degli effetti degli interventi agronomici sulla pianta è la cronologia che gli stessi devono seguire al fine di interagire fra di loro e creare un effetto leva per l’ottimale recupero del tappeto erboso.
La prima operazione che consiglio di effettuare è una concimazione azotata a pronto effetto che deve precedere di circa tre settimane la data prevista per la bucatura.
Tale concimazione che in funzione del calendario dei diversi campionati si effettuerà nel corso del mese di maggio ha lo scopo di dare una “sferzata” alla pianta che si trova nel periodo di più intensa crescita. E’ in questo mese infatti che le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli allo sviluppo dell’intera pianta, in quanto le temperature raggiungono in questo periodo valori prossimi all’ottimale di crescita per le essenze erbacee microterme solitamente utilizzate nella composizione dei miscugli per uso sportivo ed inoltre grazie alla presenza di abbondanti precipitazioni, il fattore acqua non è un fattore limitante specie in quei campi ancora sprovvisti di impianto di irrigazione automatica.
La foratura è un’operazione meccanica che consiste nel creare dei fori nel terreno con l’ausilio di apposite macchine, avente lo scopo di diminuire gli effetti nefasti che il compattamento, causato dal calpestio dei giocatori e dal passaggio dalle macchine utilizzate per le varie operazioni di manutenzione, produce sulla pianta. Gli effetti positivi della foratura non si limitano all’effetto fisico di diminuzione del costipamento che impedisce lo sviluppo radicale, ma, migliora altresì gli scambi gassosi tra suolo e atmosfera, incrementa la circolazione dell’acqua a livello radicale, diminuisce la formazione di ristagni idrici superficiali e permette la penetrazione in profondità degli elementi nutritivi poco mobili nel terreno come il fosforo e il potassio, insieme di fattori che interagiscono sullo sviluppo radicale e di conseguenza sulla resistenza dell’intera pianta agli stress climatici quali il caldo, il freddo, la siccità e meccanici dovuti al calpestio delle macchine e dei giocatori. Un altro vantaggio che si apprezza, in caso di trasemina, è quello di creare delle zone in corrispondenza dei fori particolarmente adatte all’insediamento delle nuove piantine che si possono sviluppare più velocemente diminuendo i tempi di recupero della struttura sportiva. La bucatura viene effettuata con l’ausilio di apposite macchine di tipo semovente, trainate o portate che possiedono delle punte piene o delle fustelle che estraggono una carota di terra e permettono di effettuare fori di diversi diametri (da un minimo di 6 a 25 mm) e di raggiungere profondità variabili da 5 cm a 40 cm. Anche il numero dei fori per unità di superficie è regolabile in funzione del tipo di macchina utilizzata, del diametro delle punte e dalla velocità di avanzamento e varia in media dai 700 ai 60 fori al m2.
In considerazione della possibilità di utilizzo delle differenti attrezzature messe a disposizione dal mercato, è importante decidere a priori quale tipo di intervento è più consono alle necessità del campo al fine di ovviare al compattamento che, come precedentemente ricordato, è causato dall’intenso utilizzo da parte dei giocatori, nello svolgimento di partite e/o allenamenti, e dal passaggio delle macchine utilizzate per la manutenzione e ciò indipendentemente dalle condizioni di umidità del suolo.
Occorre preventivamente individuare ed interpretare il tipo di compattamento che affligge il nostro campo da gioco, e ciò è attuabile attraverso sondaggi del profilo del terreno utilizzando apposite vanghe preleva campioni, per mezzo delle quali è possibile prelevare sezioni di suolo sulle quali osservare se la causa è un sottile strato impermeabile più o meno superficiale causato da una stratificazione di particelle fini di argilla e/o limo o se si tratta di un problema più consistente causato da un importante strato di argilla localizzato subito sotto la superficie di gioco o da un insieme di suddette cause.
Altra scelta operativa è relativa al migliore tipo di punta da utilizzare, e cioè: punte piene o fustelle con relativa estrazione di una carota di terra. Premesso che esistono pareri spesso discordanti riguardanti i risultati ottenuti con i due metodi, personalmente ritengo più efficace l’intervento con fustelle in quanto il terreno intorno al foro risulta meno compresso rispetto all’utilizzo di punte piene con conseguente diminuzione dell’efficacia dell’intervento. Questo aspetto assume un’importanza maggiore al crescere del diametro dei fori e soprattutto della densità degli stessi, infatti con alte densità di fori ed utilizzando punte piene, si ottiene una parziale destrutturazione negli spazi tra i fori stessi. Tale inconveniente è del tutto accettabile se il numero dei fori non è importante cioè intorno ai 60-150 fori al m2 e qualora sia necessario l’utilizzo di macchine come le “Vertidrain” che operano a profondità che possono raggiungere i 40 cm. Le “Vertidrain”, inoltre hanno la particolarità di impartire alle punte un movimento oscillatorio su un perno al fine di creare un’azione di “lifting” cioè un movimento atto alla formazione di piccole caverne a livello delle punte per aumentare la macro-porosità del terreno e la sua capacità drenante. In linea di massima quindi, io preferisco utilizzare le fustelle se si limita l’intervento ai primi 10-15 cm di top-soil ed in terreni con alta percentuale di particelle fini, mentre se si deve agire in profondità e con una bassa intensità di fori, l’utilizzo di punte piene è senz’altro operativamente consigliabile.
La scelta del diametro delle fustelle o punte e la quantità di fori per unità di superficie, sono in relazione all’importanza del problema che si vuole correggere e dal periodo di inattività del campo; per interventi importanti, è preferibile aumentare il diametro delle fustelle e la quantità di fori, mentre durante la stagione sportiva occorrerà effettuare fori di diametro inferiore che immediatamente dopo il top-dressing permetteranno il riutilizzo del campo senza inconvenienti per i giocatori.
Per effettuare la bucatura è imperativo che si utilizzi una trattrice equipaggiata con pneumatici a bassa pressione e a larga sezione al fine di ridurre al minimo l’azione nefasta del costipamento ed è assolutamente da bandire l’utilizzo di trattrici con pneumatici per uso agricolo anche resi semi-lisci dall’usura.
Un altro elemento importante da considerare, per il buon esito della stessa, è il livello di umidità del terreno al momento dell’intervento. Infatti si deve operare in condizioni di terreno in tempera su una profondità almeno pari a quella di lavorazione poiché, con un terreno secco, si ha una forte resistenza alla penetrazione degli organi meccanici , mentre con un suolo saturo di acqua, si causerà la demolizione della struttura del suolo, specie in terreni ricchi di particelle di argilla e limo con conseguente aumento del compattamento e vanificazione dello scopo della bucatura.